RICORSO AL TAR DI ARIANOVA

Guerra sulle emissioni Cementirossi dal giudice

Articolo sulla Tribuna di Treviso di martedì 3 aprile 2012

Il Tar del Veneto è stato chiamato a pronunciarsi sull’«autorizzazione integrata ambientale» rilasciata con decreto della Provincia di Treviso alla Cementirossi di Pederobba. È stata l’associazione ambientalista Arianova, che aveva contestato il processo di coincenerizione del cementificio utilizzando anche pneumatici e coke, a depositare a fine febbraio il ricorso con cui chiede l’annullamento del decreto della Provincia, un ricorso contro la Cementirossi, la Provincia di Treviso e il comune di Pederobba. Nel suo ricorso, che si basa sulle osservazioni presentate in commissione la scorsa estate, Arianova afferma che le prescrizioni sarebbero insufficienti e che non sono previsti quei controlli indipendenti indispensabili per l’associazione ambientalista. Ma sia il sindaco Raffaele Baratto che Cementirossi replicano che le prescrizioni hanno portato ad un’autorizzazione più restrittiva di quella precedente e che il cementificio fa anche più di quanto prescriva l’autorizzazione integrata ambientale. Insomma quel decreto della Provincia è sempre al centro di una battaglia che ora si è aperta anche sul fronte della giustizia amministrativa. «Abbiamo fatto ricorso al Tar perché riteniamo che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata alla Cementirossi non accolga le nostre richieste e che manchino quei controlli indipendenti che per noi erano necessari per la trasparenza», spiega Mauro Moretto di Arianova, «riteniamo che l’autorizzazione rilasciata sia lacunosa e quindi abbiamo fatto ricorso al Tar. Da tener conto anche che, all’ultima commissione prima del rilascio dell’autorizzazione non è stato invitato il comune di Valdobbiadene che aveva chiesto di poter presentare le sue osservazioni». Di tutt’altra idea l’amministrazione: «L’autorizzazione integrata ambientale contiene quelle prescrizioni che ci rassicurano, il cementificio poi fa addirittura di più di quel che era richiesto, possiamo stare tutti tranquilli», dice il sindaco, «sul piano ambientale abbiamo fatto fare un monitoraggio all’Arpav proprio per capire se c’erano rischi per la salute». Fa sapere infine Cementirossi:; «Stiamo al di sotto dei limiti concessi dall’autorizzazione».

Enzo Favero

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